Venezia 2016

austerlitz

Vi sono, in Europa, luoghi che sopravvivono come dolorose memorie del passato, fabbriche in cui gli esseri umani sono stati ridotti in cenere. Oggi questi siti sono luoghi del ricordo che, aperti al pubblico, accolgono migliaia di turisti ogni anno. Austerlitz, ispirato all’omonimo romanzo di W.G. Sebald dedicato all’Olocausto, si concentra sui visitatori di questo luogo del ricordo creato sull’area di un precedente campo di concentramento.

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Come ogni anno, alla fine della Mostra d'arte cinematografica di Venezia, facciamo il punto con il nostro superpagellone speciale. Ecco tutti i voti ai film di Venezia 73, che ha incoronato con il Leone d'Oro The Woman Who Left di Lav Diaz (qui il palmares completo).

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Tra entusiasmi, delusioni, momenti glamour e un programma davvero ricco variegato, si è conclusa la 73esima edizione della Mostra d'arte cinematografica di Venezia. Ecco di seguito i premi assegnati nella cerimonia di chiusura condotta dalla madrina Sonia Bergamasco.

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Era il 14 luglio 2015 quando Arthur Cave, figlio quindicenne del noto cantautore, compositore e scrittore Nick Cave, moriva in circostanze misteriose precipitando da una scogliera.

Un anno dopo Andrew Dominik, amico di lunga data del musicista (i due hanno anche collaborato in L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford), porta fuori concorso alla 73° Mostra del Cinema di Venezia One more time with feeling, documentario  che si configura inizialmente quale making of di Skeleton Tree, ultimo album di Nick Cave and The Bad Seeds e primo dalla scomparsa di Arthur, per poi trasformarsi nella sofferta (ma sempre misurata) manifestazione sonora e visiva di uno dei dolori più grandi che l’uomo possa provare.

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22 novembre 1963, J.F. Kennedy viene assassinato a Dallas da Lee Harvey Oswald. Tocca ora alla vedova Jacqueline organizzare la memoria storica del marito e rassicurare un Paese ferito e spaventato. In maniera non dissimile da quanto aveva già fatto nel precedente Neruda (2016), il cileno Pablo Larraín rifiuta le convenzioni del biopic tradizionale e racconta i suoi protagonisti focalizzandosi su un unico e circoscritto periodo della loro vita, lì l’anno 1948, qui i giorni immediatamente successivi all’assassinio di J.F. Kennedy. Scelta quest’ultima facilmente comprensibile vista l’allettante possibilità di registrare l’origine del mito (quello di J.F. Kennedy e di riflesso quello della stessa Jackie) e allo stesso tempo scandagliare l’animo della sua eroina nel momento di massima vulnerabilità, quello della fine del sogno e del brusco risveglio alla realtà.

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