Recensioni film in sala
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- Scritto da Francesco Pozzo
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Senza giri di parole, il punto più basso della carriera di Nolan. Confuso anziché complesso, contorto ai limiti dell’incomprensibilità, estenuante e frastornante, tracimante di spiegoni e scemenze monumentali, di una freddezza frustrante, leccata e compiaciuta.
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- Scritto da Simone Soranna
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Se ancora avessimo avuto qualche dubbio sul fatto che i vari progetti Pixar non rispecchino in toto un’autorialità omogenea e coerente, Onward – Oltre la magia (di qui in avanti solamente Onward) ha il compito di darci l’ennesima conferma. Risulta infatti abbastanza evidente che il percorso intrapreso dalla casa di Emeryville a cominciare dal 1995 (anno d’uscita del loro primo lungometraggio, Toy Story – Il mondo dei giocattoli) sia sempre stato teso a raggiungere l’in(de)finito per poi superarlo, andare oltre. All’inizio del viaggio, gli animatori Pixar hanno condotto il pubblico verso i mondi più immaginifici e lontani dal nostro vissuto (universi popolati da mostri, le profondità dell’oceano, le fogne di Parigi, metropoli salvaguardate da supereroi, villaggi popolati da automobili ecc). Nell’ultima decade, invece, l’infinito tanto bramato ha iniziato a rendersi sempre più concreto e vicino, ma non per questo facilmente raggiungibile. Up, Inside Out, Coco e, appunto, Onward, sono film che lavorano e riflettono sul tema del lutto e dell’aldilà, ovvero della vita oltre la morte. La linea sembra tracciata con solchi evidenti.
Leggi tutto: ONWARD–OLTRE LA MAGIA di Dan Scanlon - La recensione
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- Scritto da Simone Soranna
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Una ragazza di diciassette anni scopre di essere incinta. Così, accompagnata dalla cugina, si dirige a New York per abortire. Qui, una psicologa incaricata di comprendere le ragioni di questa scelta e, soprattutto, la stabilità emotiva della ragazza, la sottopone a un interrogatorio in cui l’adolescente dovrà rispondere usando uno dei quattro avverbi temporali che danno il titolo al film, presentato a Sunbdance Film Festival e poi in concorso alla 70ª edizione del Festival di Berlino, dove ha vinto il Gran Premio della Giuria.
Leggi tutto: MAI RARAMENTE A VOLTE SEMPRE di Eliza Hittman - La recensione
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- Scritto da Simone Soranna
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Arriva in sala con ben due anni di ritardo, per giunta nelle difficili condizioni dell'apertura dei cinema post lockdown, la fantascienza d'autore di High Life, presentato nella sezione After Hours del Torino Film Festival 2018. Interpretato da Juliette Binoche e Robert Pattinson, è uno dei film più belli e complessi firmati dalla regista francese Claire Denis, che astrae il suo sguardo alla massima potenza regalando un’esperienza cinematografica d’altri tempi. Un uomo cresce sua figlia dentro una navicella spedita oltre il sistema solare; sono gli unici sopravvissuti dell'equipaggio. La navicella sperduta nello spazio profondo è sicuramente metafora di tante cose: della vita, della morte, della vita dopo la morte. I suoi abitanti siamo tutti noi, con le nostre paure, insicurezze e allucinazioni.
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- Scritto da Matteo Soi
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Un uomo trova un borsone pieno di soldi dentro un armadietto e lo nasconde tra gli oggetti smarriti sperando di appropriarsene in futuro. Un agente della dogana indebitato con un criminale spera di saldare il debito derubando una persona che cerca di emigrare illegalmente. Una hostess di un locale per uomini, truffata, subisce le angherie del marito e pensa di ucciderlo per intascare l'assicurazione sulla vita.
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