Recensioni film in sala

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Che periodo straordinario per il cinema francese, che si sta confermando tra i bacini più interessanti per il cinema di qualità in questi mesi, dall'acclamato Saint Omer al potentissimo Athena, passando per un piccolo gioiello come Un altro mondo. Quest'ottimo stato di salute, in un momento in cui si arranca tra un cinema americano con pochissime idee (googlate i film Usa in uscita nel 2023: sono quasi tutti sequel, remake o capitoli di saghe) e quello italiano sembra perdersi tra molteplici identità, senza trovarne alcuna, è confermato da Un vizio di famiglia. Visto all'ultima Mostra di Venezia, il film di Sébastien Marnier, è un dramma con venature thriller, un ritratto di famiglia altoborghese cinico e spietato quanto i suoi personaggi, ribadisce inoltre come Laure Calamy sia una delle attrici più brave d'Oltralpe e non solo.

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Più potente della paura per l’inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni” Nelson Mandela

Il cinema di altri paesi ci fa respirare nuove culture e noi ne siamo affascinati. Tuttavia spesso entriamo in contatto con mondi duri, difficili, allo stesso tempo dai quali possiamo trarre lezioni universali e trovare similitudini coi i nostri mondi. Universalmente l’arte, il cinema e l’espressione creativa nasce dalla necessità di comunicare all’esterno e di denunciare. L’artista come investigatore della realtà, della verità è colui che denuncia il marcio della società.

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Ci deve essere qualcosa in questo periodo storico, forse collegato alla situazione pandemica, che sta spingendo molti artisti cinematografici a fare i conti con il proprio passato e la propria storia famigliare. Superati i 50 anni di carriera "ufficiale", alla sua opera numero 34, Steven Spielberg mette da parte eroi, viaggiatori, archeologi, ribelli, soldati, dinosauri ed esploratori, per raccontare se stesso, la sua infanzia e adolescenza e il suo amore per il cinema. The Fabelmans è il suo film più personale e autentico, un torrenziale viaggio nel tempo che (insieme al documentario Spielberg del 2017) è una tappa fondamentale per capire la sua cinematografia e la sua poetica.

Prime Video: La scelta di Anne: L'événementAnne, studentessa universitaria bella e brillante di Lettere, invidiata dalle sue colleghe di corso e desiderata dai ragazzi che la circondano, vede cambiare la sua vita, quando scopre di essere incinta, nel 1963, l’aborto è ancora illegale in Francia.

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Il potere e la Storia, centro nevralgico del cinema di Aleksandr Sokurov, tornano in modo preponderante nell'ultimo lavoro del regista russo, in sala per gli spettatori più cinefili delle feste natalizie, dopo la presentazione al Locarno Film Festival e al Torino Film Festival. Preparatevi a qualcosa di completamente inedito: Fairytale è senza dubbio un film talmente inclassificabile da riscrivere il concetto stesso di cinematografia e di narrazione.

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