corsage

Dramma-storico di Marie Kreutzer incentrato su Elisabetta, imperatrice d’Austria e regina d’Ungheria, nell’anno del suo quarantesimo compleanno. Presentato a Cannes 2022 nella sezione Un certain regard, Miglior Attrice Vicky Krieps (già vista ne Il filo nascosto). Vincitore come Miglior Film al London film Festival e candidato agli Oscar come Miglior Film Straniero.

Siamo nel 1877: Sissi, modello idolatrato di bellezza e moda, compie 40 anni e inizia una parabola discendente, in cui il complicato cerimoniale della vestizione mattutina implica allacciare il corsetto stretto, sempre più stretto.

Magnifica, ironica e autoironica Vicky Krieps, interprete sui generis dello spirito ribelle e anticonformista dell’imperatrice. I primi piani su Sissi, inaccessibile o ironica, costretta dagli obblighi di corte, ben ordinati e scanditi: campo sullo sguardo inaccessibile dell’imperatrice e controcampo sulla geometricamente ordinata cerimonia di corte, che la chiude, la costringe, invitandola a cercare e trovare un punto di fuga.

Ritratto intimo, costellato dalle zone d’ombra dell’imperatrice/Krieps, ben lontana dalla Sissi romantica di Romy Schneider degli anni ’50: è insofferente, insofferente agli obblighi di corte in primis, ai figli e al marito che proprio non la capisce, persino agli ex amanti, ad un modello di bellezza e perfezione destinato a deteriorarsi, come ad un modello di monarchia in decadenza e in lotta con i tempi. Decadimento dei tempi dunque: “La monarchia è morta” le dice il figlio, “Sì, ma non dirlo a tuo padre”, gli risponde la disincantata imperatrice.

Raffinata mise en scène e fotografia, la costruzione narrativa della Kreutzer richiama le scelte di Sofia Coppola in Marie Antoinette o di Yorgos Lanthimos ne La favorita. Nel primo caso per l’uso in contrappunto delle musiche contemporanee, qui della compositrice francese Camille, ipnotico il suo pezzo “She was”; nel secondo caso per una sorta di distorsione degli ambienti, che costringono, si contrappongono alla protagonista. In parole povere, la Sissi della Kreutzer ha una insopprimibile fame di libertà, ma soprattutto è stufa, stufa marcia di tutto e di tutti, e ce lo dice strizzandoci l’occhio e facendoci la linguaccia.

Anti-biopic accattivante, ipnotico e brillante. Consigliata caldamente la visione!

Voto: 3/4

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