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- Scritto da Simone Soranna
- Categoria: Recensioni film in sala
- Pubblicato: 06 Agosto 2020
Arriva in sala con ben due anni di ritardo, per giunta nelle difficili condizioni dell'apertura dei cinema post lockdown, la fantascienza d'autore di High Life, presentato nella sezione After Hours del Torino Film Festival 2018. Interpretato da Juliette Binoche e Robert Pattinson, è uno dei film più belli e complessi firmati dalla regista francese Claire Denis, che astrae il suo sguardo alla massima potenza regalando un’esperienza cinematografica d’altri tempi. Un uomo cresce sua figlia dentro una navicella spedita oltre il sistema solare; sono gli unici sopravvissuti dell'equipaggio. La navicella sperduta nello spazio profondo è sicuramente metafora di tante cose: della vita, della morte, della vita dopo la morte. I suoi abitanti siamo tutti noi, con le nostre paure, insicurezze e allucinazioni.
Eppure è il cinema il primo grande protagonista di questo incubo fantascientifico messo in scena con un gioco di luci e suoni da far accapponare la pelle. C’è tutto e forse di più, un valzer funebre infinito destinato a scolpire la storia del genere e ad abbracciare tutti gli spettatori più pazienti che avranno il coraggio di arrivare sino in fondo alla visione. Le immagini indelebili non si contano, vengono stampate nella memoria collettiva e con fatica saranno rimosse dagli occhi e dalla mente di chi guarda.
Voto: 3,5/4
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