Recensioni film in sala
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- Scritto da Giulia Pugliese
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“Con questo film io voglio ribadire la forza del cinema, l’impatto che può avere un film al cinema sulle persone” Nanni Moretti
Il sol dell’avvenire è un gioco molto raffinato di citazioni e patchwork di topics, dove Moretti riprende il suo passato, ma delinea anche una nuova strada verso il futuro della sua cinematografia. Quindi non consideratelo solo come il film felliniano di Moretti (please!).
Leggi tutto: Il sol dell'avvenire di Nanni Moretti, la recensione
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- Scritto da Giulia Pugliese
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“Per questo faccio film: tentare di comprendere l'incomprensibile.” Kim Ki-duk
Si può lottare contro il proprio destino? La nostra natura può cambiare? Avendo tutte le informazioni riusciremmo a prendere decisioni diverse? L’ultimo film di Kim Ki-duk parla ancora una volta della natura umana e ci mette alla prova facendoci vedere un rapporto di coppia estremo e pericoloso, di cui i due protagonisti non sanno fare a meno, anche se avrebbero la possibilità di compiere scelte diverse.
Leggi tutto: La chiamata dal cielo, la recensione dell'ultimo film di Kim Ki-duk
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- Scritto da Francesco Pozzo
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Ari Aster è un regista che si è fatto notare, facendo il botto, con un horror iper sopravvalutato che partiva benino per poi schiantarsi miseramente: quell’Hereditary rigorosamente targato A24 (sinonimo di cinema lucido, stirato, patinato e fintamente autoriale, e di scelte furbissime congegnate per solleticare il palato e l’immaginazione del fruitore più occasionale e sprovveduto, tralasciando qualche lodevole eccezione come i bellissimi The Lighthouse, First Reformed, Pearl, Diamanti grezzi…) che già era un forte indicatore, se non una dichiarazione d’intenti, dell’abissale (e ridicola) pretenziosità connaturata alla poetica - chiamiamola così - di questo giovane filmmaker: un parabola orrorifica ultra citazionista come ce ne sono tante ammantata però di quell’aura solenne di cinema intimista e rigorosamente dilatato (perché il genere, ricordiamolo sempre, va “nobilitato”: non è accettabile così com’è) che funziona, per l’appunto, per il gusto non particolarmente sofisticato di un pubblico mainstream, ma che non può che far alzare il sopracciglio dello spettatore più allenato e abituato a masticare cinema autentico come quello di Roeg, Kobayashi, Kubrick, Bergman, Polanski, Russell, Żuławski (ma pure dello stesso Rob Zombie dei tempi d’oro, suvvia!), e di tutta quella serie di nomi abusati ed eccessivamente altisonanti da cui Aster attinge costantemente a piene mani (non che ci sia nulla di male, purché lo si sappia fare…) credendosi lì, al loro livello, di diritto (è ormai noto che la superbia di costui non conosce confini, ma è senz’altro in buona compagnia, nel panorama cinematografico attuale), ignorando completamente le coordinate del contegno e del buon senso, e dimenticandosi che Scorsese (il quale si professa fan di Aster: cosa non si deve fare per tenere vivo il cinema…), giusto per dirne uno, è approdato alle tre ore e mezza di The Irishman dopo cinquant’anni di onorata carriera (ma non è questo, o perlomeno non soltanto, il problema nodale: ma ci arriveremo).
Leggi tutto: Beau ha paura di Ari Aster, la recensione del film con Joaquin Phoenix
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- Scritto da Giacomo De Rinaldis
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Donne che uccidono gli uomini: è ciò che sta al fondo (e alla superficie) di Mon Crime, ultimo film di François Ozon e adattamento dell’omonima pièce di George Berr e Louis Verneuil, con il quale il regista francese indaga il Me Too traslandolo negli anni ’30. Madeleine, giovane attrice spiantata che cerca di sbarcare il lunario, si ritrova implicata nell’assassinio di un potente produttore e predatore sessuale. Per uscirne si autoaccuserà dell’omicidio e verrà clamorosamente assolta per legittima difesa, con l’aiuto di Pauline, sua compagna di sventure e giovane avvocatessa. Madeleine inizia così un’inaspettata quanto brillante carriera nel mondo del teatro e del cinema, che però riserverà ulteriori colpi di scena.
Leggi tutto: Mon Crime - La colpevole sono io di François Ozon, la recensione
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- Scritto da Francesco Pozzo
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Le avventure di John Wick incarnano il meglio del cinema d’intrattenimento contemporaneo, e non solo.
Leggi tutto: John Wick 4, la recensione del film con Keanu Reeves
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