Torino Film Festival 2015
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- Scritto da Erica Francesca Bruni
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Il regista rock Julien Temple, a Torino nella veste di Guest Director della 33° edizione del Torino Film Festival, ha presentato nella manifestazione piemontese anche il suo ultimo documentario, The Ecstasy of Wilko Johnson.
Nel 2013, Wilko, chitarrista dei Dr. Feelgood e dei Blockheads, decide di partire per il suo tour d’addio dopo la diagnosi di una malattia terminale. Il regista segue l’eccentrico chitarrista attraverso un brillante monologo nel quale emerge sin da subito la forza e il coraggio di Johnson davanti a questa grande prova.
Leggi tutto: TFF 2015: THE ECSTASY OF WILKO JOHNSON di Julien Temple
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Ed eccoci alla fine del 33esimo Torino Film Festival. Dopo i premi assegnati, ecco il nostro immancabile superpagellone, con i nostri voti ai film visti nella kermesse piemontese.
Leggi tutto: IL SUPERPAGELLONE DEL TORINO FILM FESTIVAL 2015
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Si conclude la 33esima edizione del Torino Film Festival. La Giuria di Torino 33 – Concorso Internazionale Lungometraggi, composta da Valerio Mastandrea, Marco Cazzato, Josephine Decker, Jan-Ole Gerster, Corin Hardy ha assegnato i seguenti premi:
Miglior film (€ 15.000): KEEPER di Guillaume Senez (Belgio/Svizzera/Francia, 2015)
Premio Speciale della giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000): LA PATOTA di Santiago Mitre (Argentina/Brasile/Francia, 2015)
Premio per la Miglior attrice: Dolores Fonzi per il film LA PATOTA di Santiago Mitre (Argentina/Brasile/Francia, 2015)
Premio per il Miglior attore: Karim Leklou per il film COUP DE CHAUD di Raphaël Jacoulot (Francia, 2015)
Premio per la Miglior sceneggiatura: ex-aequo A SIMPLE GOODBYE di Degena Yun (Cina, 2015) e SOPLADORA DE HOJAS di Alejandro Iglesias Mendizábal (Messico, 2015)
Premio del pubblico: COUP DE CHAUD di Raphaël Jacoulot (Francia, 2015)
Leggi tutto: TFF 2015, tutti i premi: il miglior film è Keeper
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- Scritto da Valeria Morini
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BROOKLYN di John Crowley (2015)
All’inizio degli anni Cinquanta, dalla piccola e provinciale Irlanda all’affollata e ben più moderna America il passo era tutt’altro che breve. Specialmente per la giovane e ingenua Eilis (Saoirse Ronan), protagonista di questo mélo d’epoca diretto da John Crowley e sceneggiato da Nick Hornby che dopo i passaggi al Sundance Festival e a Toronto è sbarcato al 33esimo Torino Film Festival, in attesa di un prevedibile successo nelle sale.
Fa specie vedere questo racconto di formazione incentrato su una giovane migrante alla scoperta del Sogno americano, in un momento in cui chi cerca una vita migliore in un Paese più ricco suscita dibattiti e proteste xenofobe. Considerazioni socio-politiche a parte, Brooklyn ha tutte le carte in regola per conquistare il grande pubblico. Il bildungsroman di Eilis, che ha l’innocenza e gli occhioni azzurri dell’irlandesissima Ronan (radiosa, intensa, semplicemente perfetta), fa leva sui buoni sentimenti e sulle classiche dinamiche da feuilleton. I dialoghi di Hornby, ahimè, alternano un’ironia pungente e frizzante a tocchi di melensità decisamente fastidiosa, mentre la regia del poco originale Crowley (autore di Intermission) acuisce questo senso di sdolcinatezza, con estenuanti ralenti, toni edificanti e lacrime facili. In tutto questo, va comunque lodato il buon cast, che conta nomi come Jim Broadbent, Domhnall Gleeson e Julie Walters.
Leggi tutto: TFF 2015: BROOKLYN di John Crowley e A SIMPLE GOODBYE di Degena Yun
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- Scritto da Davide Dubinelli
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ARABIAN NIGHTS di Miguel Gomes (2015)
Dopo il clamore suscitato alla Quinzaine des Réalisateurs, selezione parallela alla quella ufficiale del Festival di Cannes, approda a Torino il film-evento di Miguel Gomes. Un'opera monumentale lontana da qualsiasi deriva meramente autoriale, che vive di una visceralità capace di trovare terreno fertile all'interno di una dimensione favolistica profondamente ancorata alla preoccupante realtà contemporanea, in particolare quella di un Portogallo piegato dalla crisi economica nel biennio 2013/2014. Un trittico suddiviso in tre capitoli autonomi (As Mil e Uma Noites: Volume 1, O Inquieto, As Mil e Uma Noites: Volume 2, O Desolado e As Mil e Uma Noites: Volume 3, O Encantado) a metà tra indagine documentaria e fiction di alta levatura, che riesce a essere uno spaccato sociale, politico e culturale fortemente radicato nel territorio e, al tempo stesso, un racconto corale di statura universale.
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