Torino Film Festival 2016

freefire

Dopo il passo falso di High Rise, Ben Wheatley torna a Torino e chiude la splendida kermesse torinese di quest’anno con Free Fire, dopo averlo già presentato con successo a Toronto e Londra. Ci troviamo a Boston nel 1978, un gruppo di militanti dell’IRA si incontra con dei trafficanti d’armi per l’acquisizione di un magazzino abbandonato, ma qualcosa non va per il verso giusto e finirà presto in una spietata sparatoria tra i due gruppi. Wheatley, con Free Fire gioca e si diverte con il genere, facendo divertire anche gli undici strepitosi gunfighters che, contrariamente dalla tensione drammatica che ci si aspetta da una situazione tragica e violenta di questo tipo, qui reagiscono emotivamente in maniera goliardica, con raffiche di battute irresistibili, totalmente estranee al contesto in cui si trovano, dato che  si stanno letteralmente facendo fuori uno ad uno.

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Alla conclusione del Torino Film Festival, non potevano mancare i voti ai film di questa 34esima edizione, dai nostri inviati.

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ESHTEBAK-CLASH di Mohamed Diab (FESTA MOBILE)

Nel 2013, appena due anni dopo il movimento che depose Mubarak e portò all’elezione del primo presidente eletto democraticamente, Mohamed Morsi, una nuova manifestazione depose il leader dei Fratelli Musulmani riconsegnando il potere nelle mani dei militari. Il giovane Mohamed Diab rievoca quei giorni di proteste in un piccolo grande film che mette in scena il fallimento di una rivoluzione e di un grande Paese intrappolato nelle sue contraddizioni sociali, politiche e religiose. Sono in trappola anche i suoi circa venti protagonisti, arrestati e ammassati all’interno di un furgone della polizia, a prescindere dalle diverse provenienze: ci sono giornalisti, esponenti dei Fratelli Musulmani, sostenitori dell’esercito, un tempo uniti nello spirito rivoluzionario e ora nemici, impegnati in un gioco al massacro senza un attimo di tregua, nel terrore dell’inferno che li circonda al di fuori di quella minuscola prigione di acciaio. Signori e signore, benvenuti nel grande cinema egiziano, quello che dall’universo di nicchia dei festival (prima di Torino, Clash ha aperto l’Un Certain Regard di Cannes 2016) meriterebbe pienamente di arrivare alle sale.

 

lamechaniquedelombre

LA MÉCANIQUE DE L'OMBRE di Thomas Kruithof (concorso TORINO 34)

Scritto da Valeria Morini

Duval (François Cluzet) è un mite ma metodico impiegato che un esaurimento nervoso ha condannato alla solitudine e alla disoccupazione, con un passato da alcolista. La prospettiva di un impiego e di un buono stipendio lo spinge ad accettare la strana richiesta del misterioso Clément (Denis Podalydès), a capo di un’oscura agenzia per la sicurezza nazionale: trascrivere a macchina alcune intercettazioni telefoniche. Tra quelle infinite conversazioni, però, Duval ascolta l’audio di un omicidio, connesso a un complotto che lo trascinerà in un vortice di intrighi politici e regolamenti di conti tra servizi segreti ufficiali e deviati.

tff2016

La giuria del 34esimo Torino Film Festival - composta da Ed Lachman (USA, presidente), Don McKellar (Canada), Mariette Rissenbeek (Germania), Adrian Sitaru (Romania), Hadas Yaron (Israele) - ha assegnato i premi della manifestazione, proclamandoo miglior film Juan Zeng Zhe / The Donor di Qiwu Zang (Cina, 2016). Di seguito, tutti gli altri riconoscimenti:

Premio Speciale della giuria – Fondazione Sandretto Re Rebaudengo (€ 7.000) a Los decentes di Lukas Valenta Rinner

Premio per la Miglior attrice a Rebecca Hall per il film Christine di Antonio Campos

Premio per il Miglior attore a Nicolas Duran per il film Jesus di Fernando Guzzoni

Premio per la Miglior sceneggiatura a Juan Zeng Zhe / The Donor di Qiwu Zan

Premio del pubblico a Wir Sind die Flut / We Are the Tide di Sebastian Hilger

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