Serie tv

Godless

Crudeltà: È questa la sensazione che si respira dopo i primi minuti di Godless, la nuova miniserie disponibile sulla piattaforma Netflix, creata e diretta da Scott Frank (già sceneggiatore di Minority Report e Logan), con la collaborazione di Steven Soderbergh (Ocean’s Eleven, il nuovo Logan Lucky). Dopo il successo di Westworld, il Western è in ancora in cerca di conferme sul piccolo schermo, per quello che a volte è un genere troppe volte dimenticato e che meriterebbe più attenzioni. L'incipit di apertura è sia spettacolare che macabro allo stesso tempo, con lo scopo di trasmettere nello spettatore la stessa sensazione di atrocità che attraversa chiunque giunga nel centro minerario del New Mexico (teatro della tragedia).

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La scintilla è scoccata. Decisamente. Punisher accelera nella seconda parte di stagione e arriva ad ul livello qualitativo notevole, che se non mette in discussione il primato di Devil, poco ci manca.

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Tanto attesa dai fan della Marvel, la serie su Punisher è finalmente disponibile su Netflix, dopo che il suo protagonista, Frank Castle (Jon Bernthal) ha così ben impressionato nella seconda stagione di Daredevil da meritarsi 13 episodi tutti per lui. Il Punitore aveva dato del filo da torcere al Diavolo di Hell’s Kitchen, ora la domanda è: riuscirà la serie a raggiungere il livello di Daredevil, considerata ragionevolmente come il miglior prodotto Marvel degli ultimi anni (su grande e piccolo schermo)?

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Al termine della seconda stagione di Stranger Things si ha, come alla fine della precedente, la sensazione di aver assistito ad un’enorme partita, un gioco di ruolo dal vivo in cui le pedine sono i protagonisti e il mostro finale non è più un semplice Demogorgon, ma una sua evoluzione. In realtà, però, a modificarsi e a crescere è tutta l’opera, che, ora possiamo dirlo con certezza, non poggia più il suo enorme successo solamente sui riferimenti e gli omaggi agli anni ’80 – operazione comunque geniale e più che apprezzabile – ma su una trama solida, su un intreccio fatto di sottotrame e di situazioni più approfondite e complesse.

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Bentornati ad Hawkins, a tutti coloro che hanno amato la prima stagione di Stranger Things, ambientata in questa città che sta sempre più elevandosi a luogo dell’immaginario comune, quasi mitico, come fosse una Derry o una Castle Rock, per citare Stephen King. Questo grazie anche ad una seconda stagione che, arrivata a metà, conferma quanto visto nella precedente, a tratti superandolo, anche se non è il termine esatto: è qualcosa di differente, pur immerso nella medesima atmosfera.

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