Mostra di Venezia 2013
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- Scritto da Andrea Bruni
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E' giunta mezzanotte, si spengono i rumori, si spegne anche l’insegna di quell’ultimo caffè… con il rito della consegna dei Leoni, delle Coppe, delle Oselle si chiude l’esperienza lidense con tanto di bolla papale. Si spegne anche il tristo sbrilluccichio di un Red Carpet, sempre più simile al Palo dei Supplizianti di Barkeriana memoria. E le feste, i party in terrazza, stretti stretti tra uno spigolo di balaustra ed un tramezzino che offenderebbe qualsiasi chef, strangolato da mani rapaci e adunche. Un po’ modello “Principe Prospero” senza- purtroppo- Morte Rossa annessa.
E' un vero peccato che le cronache, avvezze a parlar di morti, non abbian potuto dir nulla del “Gran Macabre”, la Sontuosa festa dei Morti che si è svolta tra i ruderi abbandonati dell’Hotel Des Baines che, per una notte, a mezzanotte, si è illuminato di una medusea luccicanza, dando l’impressione che quei marmi danzassero tra “Dark Waters” spiritate. Qualche burlone (moltissimi i nobili, e i nobili, si sa…) fa trascinare catene su quei parquet immacolati, ma a vincere sono le risate cristalline, che rendono unica l’atmosfera della Gatta Dalle Mille Soffitte (non si sa bene perché i morti chiamino così il Des Bains, ma forse è meglio così).
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- Scritto da Redazione
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Dopo quindici anni (l’ultimo Leone d’oro era stato nel 1998, con un Gianni Amelio allora in forma), l’Italia torna a trionfare a Venezia. Complici il settantesimo compleanno della Mostra del Cinema e la presidenza di giuria affidata a Bernardo Bertolucci, era nell’aria che il premio più importante potesse andare a un film di casa nostra.
Si profilano discussioni all’orizzonte, perchè Sacro GRA è un documentario (sul Grande Raccordo Anulare romano) che racconta un intreccio di storie, secondo alcuni troppo costruite per essere vero.
In attesa di ascoltare le tradizionali polemiche del giorno dopo, vi salutiamo dal Lido con un elenco di tutti i premi assegnati.
Arrivederci a Venezia 71!
Leggi tutto: VENEZIA 70 - Il Leone d'oro va a SACRO GRA di Gianfranco Rosi
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- Scritto da Redazione
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Anche l'edizione numero 70 della Mostra del Cinema sta volgendo al termine. Sono stati giorni intensi, popolati di visioni più o meno edificanti per la redazione de I-FILMSonline in trasferta al Lido: dall'apertura con lo spettacolare Gravity fino al delizioso omaggio di Scola a Fellini, Che strano chiamarsi Federico.
In attesa di scoprire questa sera il verdetto della giuria ufficiale, la redazione de I-FILMSonline ha assegnato il proprio Leone d'Oro. L'anno scorso eravamo tutti unanimi sulla preferenza a Pietà di Kim Ki-duk, mentre questa volta ci sono pareri differenti e una piccola aggiunta: oltre al migliore abbiamo deciso di aggiungere anche il nostro peggiore del concorso veneziano 2013.
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- Scritto da Andrea Chimento
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Un maestro ne racconta un altro: Che strano chiamarsi Federico è il toccante omaggio di Ettore Scola a Federico Fellini, uno dei titoli più emozionanti dell’intera Mostra di Venezia 2013.
In occasione del ventennale della morte del regista riminese, Scola decide di raccontarne il cinema, lo spirito, gli esordi, il privato.
La sua posizione è quella di un ammiratore devoto che trasmette, con straordinaria lucidità, il privilegio di aver conosciuto (fino a diventarne grande amico) una delle figure più significative del novecento italiano.
Non è un documentario Che strano chiamarsi Federico, non segue schemi o regole programmatiche ma si affida unicamente al ricordo e alle sensazioni.
Leggi tutto: CHE STRANO CHIAMARSI FEDERICO di Ettore Scola (2013)
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- Scritto da Simone Soranna
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Innanzitutto, facciamo una premessa: sarebbe sbagliato definire questo lavoro come documentaristico. Sacro GRA è un’opera troppo scritta, troppo precisa e studiata, troppo inquadrata e finta per risultare spontanea. Si potrebbe parlare piuttosto di un cinema del reale (una tendenza che negli ultimi anni trova altri esponenti come ad esempio Le Quattro Volte di Frammartino o Il Castello di D’Anolfi e Parenti), là dove il regista Gianfrancesco Rosi spende circa due anni della sua vita a raccogliere testimonianze e frammenti di realtà per poi metterli sullo schermo utilizzando le medesime persone da lui incontrate.
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