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- Scritto da Riccardo Tanco
- Categoria: Locarno 2016
- Pubblicato: 06 Agosto 2016
L'ex agente segreto e sicario della CIA Jason Bourne (Matt Damon) vive da fuggitivo in giro per il mondo, mentre l'agenzia governativa non ha ancora smesso di dargli la caccia per eliminarlo. Grazie all'aiuto dell'amica Nicky Parsons (Julia Stiles), Bourne scopre un ulteriore verità sul suo conto di cui la CIA potrebbe essere responsabile e con cui sarà costretto a fare nuovamente i conti.
Cinque anni dopo The Bourne Legacy, lo spinoff con protagonista Jeremy Renner, torna la saga cinematografica di Jason Bourne ispirata ai romanzi di Robert Ludlum, con il quinto capitolo della serie e seguito diretto di The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo del 2007, che vede il ritorno di Matt Damon nei panni di Bourne nove anni dopo l'ultima volta, assieme al ritorno in regia di Paul Greengrass, già dietro la macchina da presa per The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum.
Diversi anni dopo essere scomparso, l'agente Jason Bourne si ritrova obbligato a tornare per svelare una verità scomoda che la CIA vorrebbe nascondere, mentre cerca risposte dal suo passato. Con Jason Bourne, in anteprima in Piazza Grande al Festival di Locarno, Paul Greengrass realizza uno spy thriller d'azione che si dimostra superiore rispetto alla media fattura di prodotti simili nel blockbuster odierno, dove al ritrovato corpo attoriale e action di Matt Damon, si prova a regalare una dimensione più approfondita attraverso i ricordi e i frammenti del passato che ossessionano il protagonista.
Ma data la riuscita quasi certa della solidità registica del film che si muove tra quattro macro location iniziando da una spettacolare sequenza ambientata ad Atene, per poi spostarsi a Berlino e Londra e chiudersi con un roboante inseguimento tra le strade di Las Vegas, Jason Bourne appare come un film dagli ottimi spunti che purtroppo non riesce a sfruttare appieno e forse ripete schemi e modalità insite nella serie e nei film precedenti, tra la caccia all'uomo tra il fuggitivo Bourne e la CIA, fino a uno dei leitmotiv più importanti della Bourne Saga come la ricerca del protagonista di una propria identità e ruolo.
Si oscilla tra l'action e una narrazione sul ritrovare se stesso, con una scrittura che fatica comunque a reggere ritmo ed eventi del film, e che azzarda coraggiosamente ma in modo purtroppo forzato un discorso e uno sguardo sul contemporaneo, tra la paranoia del terrorismo e l'incertezza nel dare forma e identità ai nemici da affrontare e la conseguente impossibilità di vederli.
Voto: 2/4
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