Cinesaggistica
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- Scritto da Giulia Pugliese
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C’è una canzone di De Andrè che racconta di un carcerato che siccome non vuole respirare la stessa aria dei secondini decide di rinunciare all’ora d’aria, in Ariaferma succede l’opposto, i secondini e i carcerati si sfidano in una gara d’umanità dove lo sfiorarsi sembra determinare quanto in fondo tra criminali e guardie non ci sia una grande differenza.
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- Scritto da Faysa Selena
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Avrebbe compiuto cent’anni, lo scorso 5 marzo, l’intellettuale più eclettico, versatile e controverso del secolo scorso. Su Pier Paolo Pasolini è stato detto tanto, tutto. Celebrare il centenario della sua nascita, senza rischiare di glorificarne l’opera omnia cedendo ad un certo manierismo didascalico, è un’impresa delicata e complessa: perché in Pasolini, rispetto ad altri, non vi è ambito che non sia stato profondamente indagato, analizzato, sviscerato. Poeta (scrisse migliaia di versi), romanziere, cineasta (ventiquattro pellicole), teorico, critico, saggista, drammaturgo, pittore. Cosa ci resta da dire, dunque, su Pasolini, che non sia già edito?
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- Scritto da Andrea Ravasi
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1994. Siamo in un periodo particolarmente produttivo nel mondo del cinema horror, un periodo di vera e propria riflessione, di analisi e di revisione come forse mai prima era accaduto. Artisti del calibro di Sam Raimi, Wes Craven e naturalmente John Carpenter decidono, per vie totalmente differenti, di studiarne aspetti e costrutti che portano alla creazione di questo genere e alla conseguente messa in scena della paura e dei nostri incubi più profondi, senza disdegnare un pizzico di ironia nelle loro validissime analisi.
Leggi tutto: La trilogia dell’Apocalisse di John Carpenter - Parte III: Il seme della follia
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- Scritto da Andrea Ravasi
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1987. Dopo alcuni film di insuccesso al botteghino prodotti dalle major, tra cui quello de La Cosa, John Carpenter decide ed in parte è costretto a tornare a lavorare con produzioni a basso budget. Grazie all’amico Larry Franco ottiene un contratto con la Alive Pictures con cui si accorda per la realizzazione di quattro lungometraggi. Il primo di questi è appunto Il Signore del Male, secondo capitolo della Trilogia dell’Apocalisse, di cui il regista firma anche la sceneggiatura sotto lo pseudonimo di Martin Quatermass, omaggiando così la serie TV, da lui particolarmente apprezzata, scritta da Nigel Kneale.
Leggi tutto: La trilogia dell’Apocalisse di John Carpenter - Parte II: Il Signore del Male
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- Scritto da Andrea Ravasi
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Tre lungometraggi, probabilmente tre capolavori, un solo regista: John Carpenter. Stiamo parlando della rinomata trilogia dell’Apocalisse del celeberrimo cineasta americano che comprende La Cosa (1982), Il Signore del Male (1987) e Il seme della follia (1994). Tre opere in cui l’autore affronta lo stesso tema apocalittico da altrettante prospettive differenti, in cui a rivelarsi è la vera natura dell’uomo, spogliato di qualsivoglia struttura sociale, capace di mostrarsi per ciò che è. Un viaggio filmico attraverso il quale ci vengono palesati prima in maniera più concreta, poi in maniera scientifico/spirituale e infine metacinematografica gli attimi che precedono il tracollo della cultura, del progresso e del benessere dell’essere umano che si ritrova a fare i conti con i propri incubi e le proprie incertezze.
Leggi tutto: La trilogia dell’Apocalisse di John Carpenter - Parte I: La Cosa
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