IL CALENDARIO DI SETTEMBRE 2012
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- Scritto da Redazione
Puntuali come sempre, vi offriamo il calendario delle uscite di settembre. La stagione riparte alla grande, con l'attesissimo Prometheus di Ridley Scott, tassello che il regista inglese unisce al complesso universo della saga di Alien. Ma anche il cinema italiano riserverà molte sorprese, in primis con l'importante e controverso Bella Addormentata di Marco Bellocchio. Ecco di seguito il calendario.
FILL THE VOID di Rama Burshtein (2012)
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Capita spesso di vedere film in sala che scherzano sugli ebrei e sulla loro tradizione, tra barzellette e satira più o meno velata e crudele, tra situazioni grottesche e critiche feroci di ogni sorta. La lista dei film e degli autori che hanno preso di mira la cultura ebraica sarebbe lunghissima, ma, al contrario, capita raramente che un regista ebreo abbia la capacità di raccontare una storia drammatica riuscendo a far risaltare anche le pecche della sua società, di riderci sopra genuinamente, di evidenziarne i controsensi, con l’autoironia che rende Fill the void una pellicola che funziona. Di fatto il problema dei matrimoni combinati, così lontano dalla nostra cultura, nei paesi arabi e di religione ebraica è ancora molto forte, anche se alcuni ormai si stanno ribellando a questa situazione, per loro diventata troppo opprimente.
E' STATO IL FIGLIO di Daniele Ciprì (2012)
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- Scritto da Sara Barbieri
Primo film italiano ad essere presentato in concorso alla Sessantanovesima edizione della Mostra del cinema di Venezia, E’ stato il figlio è, per il momento, la vera rivelazione di questo Festival. Tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Alajmo, il film diretto da Daniele Ciprì (che firma la regia, per la prima volta, senza Franco Maresco), racconta la deriva di una famiglia palermitana, i Ciraulo, che, dopo la morte della figlioletta uccisa in una sparatoria tra mafiosi, riceve un risarcimento di 220 milioni; l’evento, ancor più del lutto, avrà conseguenze devastanti.
Il romanzo di Alajmo, estremamente crudo e realistico, è stato adattato da Ciprì secondo la sua personale visione registica, seguendo suggestioni fantastiche a cui è stata data comunque una coerenza narrativa. Nell’adattamento sono infatti stati inseriti tocchi originali che donano alla vicenda una dimensione surreale e grottesca la quale, invece di sminuire la drammaticità della storia, ne accentua per contrasto la componente tragica. La figura del capofamiglia Nicola Ciraulo (interpretato da un superbo Toni Servillo, che riesce a creare un personaggio tipicamente caratteristico ed evocativo nelle sue espressioni e gestualità) provoca reale compassione nello spettatore, nonostante i toni da tragicommedia e gli inserti (volutamente) caricaturali.
THE MASTER di Paul Thomas Anderson (2012)
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- Scritto da Camilla Maccaferri
Quando si trova un cane randagio e sperduto, che vaga senza meta da un giaciglio all’altro, grattandosi le pulci e accumulando rabbia, può venire la tentazione di salvarlo. Lo si porta a casa, lo si nutre e gli si presentano i membri della famiglia: lo si accoglie. Il cane non è abituato alla vita domestica, viene dalla strada: perciò morderà, sporcherà e distruggerà tutto quello che trova. E quando avrà fatto pipì sul tappeto buono e avrà inzaccherato di fango il divano del salotto, quando avrà morso il postino e rovinato le begonie, ci arrabbieremo così tanto che ci verrà voglia di prenderlo a calci. Ma un attimo prima di riversare la nostra delusione su di lui, colpevole di non aver imparato l’educazione, ci rivolgerà uno sguardo appassionato e disperato a un tempo e noi ci rabboniremo all’istante. “Cane cattivo” gli diremo picchiettandogli il giornale sul naso, ma con delicatezza, senza riuscire ad essere veramente arrabbiati. Senza riuscire a smettere di amarlo per quello che è: un randagio.
THE RELUCTANT FUNDAMENTALIST di Mira Nair (2012)
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- Scritto da Camilla Maccaferri
Mira Nair torna a Venezia ed inaugura con questo titolo fuori concorso la 69° edizione della Mostra del Cinema, con la rinnovata direzione di Alberto Barbera.
Nuova non è invece la partecipazione della regista indiana alla manifestazione lidense: sono ben cinque le sue opere presentate in questa sede, una delle quali, il colorato Monsoon Wedding- Matrimonio indiano, le fruttò anche l’ambito Leone d’Oro nel 2001.
Confermando la sua predilezione per storie di integrazione e incontri interculturali, Nair porta sul grande schermo il fortunato romanzo The Reluctant Fundamentalist, che dà anche il titolo alla pellicola, offrendo un punto di vista inedito sul Pakistan post-undici settembre.
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