Retrospettiva sulla NEW HOLLYWOOD al 31° TORINO FILM FESTIVAL
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- Scritto da Andrea Pesoli
- Pubblicato: 20 Novembre 2013
- Creato: 20 Novembre 2013
Lo storico autore statunitense Peter Biskind una volta scrisse: “I tredici anni intercorsi tra Gangster Story del 1967 e I cancelli del cielo del 1980 furono l’ultimo periodo in cui fu un’esperienza veramente entusiasmante fare film a Hollywood; fu l’ultima volta che si poté andare orgogliosi dei film prodotti; l’ultima volta che l’intera comunità della gente del cinema contribuì alla qualità; l’ultima volta che ci fu un pubblico in grado di sostenerla”.
Una così netta presa di posizione potrà sicuramente essere criticata a posteriori, ma non va dimenticato l’impatto che la cosiddetta Nuova Hollywood ebbe sulla storia del cinema: si passò da un’industria nel pieno della crisi (generata dalla concorrenza della televisione e dall’incapacità degli studios di tenere il passo con il terremoto culturale giovanile) a un “sommovimento culturale radicale che coinvolse personalità e talenti molto diversi e che influenzò intere generazioni di cineasti e spettatori”.[1]
L’importanza di tale rivoluzione è il motivo per cui il prossimo Torino Film Festival ospiterà una lunga retrospettiva curata da Emanuela Martini e dedicata alla New Hollywood: il nuovo cinema americano tra i l 1967 e il 1976. Oltre a titoli indispensabili del calibro di Cinque pezzi facili, Mean Streets, Pat Garret e Billy the Kid, Uno squillo per l’ispettore Klute e Non si uccidono così anche i cavalli?, verranno proiettati una serie di film meno noti ma altrettanto interessanti come Electra Glide, Dilinger, Piccoli omicidi, Smile e Il pornografo.
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DALLAS BUYERS CLUB di Jean-Marc Vallée (2013)
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- Scritto da Davide Stanzione
- Pubblicato: 10 Novembre 2013
- Creato: 10 Novembre 2013
1985. L’HIV si sta diffondendo per il territorio americano a una velocità impressionante senza che la comunità scientifica si dimostri in grado di trovare le giuste contromisure. Ron Woodroof, torero texano cocainome, alcolizzato e omofobo, scopre di esserne affetto ed inizia la sua personale battaglia contro il letale virus dell’AIDS, procurandosi fuori dagli Stati Uniti dei farmaci non approvati dalle autorità competenti del suo paese e rivendendoli a coloro che condividono la sua stessa sorte.
Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée, tratto da una storia realmente accaduta, è una tipologia di film biografico cui un po’ tutti, anche se non ce ne accorgiamo troppo, siamo decisamente abituati. Di quei prodotti che adempiono con millimetrica aderenza a tutti i requisiti necessari per farsi piombare addosso una pioggia di Oscar: il protagonista realmente esistito, i tic fedelmente riproposti (in questo caso quasi tutti deplorevoli), una regia d’ordinanza ma smaliziata e capace e un attore in grado di elevare a potenza l’equazione infallibile del cosiddetto metodo: ecco che allora, intorno a un Matthew McConaughey gigantesco e quasi irriconoscibile, si articola un film di solido mestiere, che riesce a intrattenere e indignare ma senza mai superare le rigide barriere del biopic classico.
Grandi nomi e tanto cinema d'autore al Torino Film Festival 2013!
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- Scritto da Redazione
- Pubblicato: 05 Novembre 2013
- Creato: 05 Novembre 2013
Jim Jarmusch, David Gordon Green, i fratelli Coen, Albert Serra... e tanti altri: il Torino Film Festival 2013 svela un maestoso cartellone che non può che stimolare gli appetiti cinefili più disparati.
In programma dal 22 al 30 novembre, la kermesse sarà diretta per la prima volta da Paolo Virzì, che sostituisce il presidente uscente Gianni Amelio.
Come da tradizione, la sezione più ricca di titoli importanti è Festa Mobile che verrà inaugurata da Last Vegas, un addio al celibato con protagonisti quattro uomini non più giovanissimi (interpretati da Morgan Freeman, Kevin Kline, Robert De Niro e Michael Douglas), e chiusa da Grand Piano, thriller di Eugenio Mira con protagonista Elijah Wood.
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IL CALENDARIO DI NOVEMBRE 2013
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- Scritto da Redazione
- Pubblicato: 21 Ottobre 2013
- Creato: 21 Ottobre 2013
Eccovi il nostro calendario con tutte le uscite del mese: il film più atteso di novembre dalla nostra redazione è l'ultima pellicola di uno dei più grandi registi viventi: passato allo scorso Festival di Cannes, Venere in pelliccia di Roman Polanski è una sinfonia a due che promette scintille (unici attori sullo schermo, Emmanuelle Seigner e Mathieu Amalric) e rivisita il noto romanzo di Leopold von Sacher-Masoch che ispirò anche il compianto Lou Reed e i Velvet Underground per la canzone Venus in Furs.
Tra gli altri titoli interessanti del mese: il ritorno di François Ozon con Giovane e bella, il nuovo film d'animazione Disney Planes, l'immancabile cinefumetto Thor - The Dark World, l'autoriale Il passato di Asghar Farhadi e l'esordio alla regia di Joseph Gordon-Levitt Don Jon. Di seguito, tutte le uscite del mese.
BLOCK-NOTES DI UNO SPALATORE DI NUBI
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- Scritto da Andrea Bruni
- Pubblicato: 07 Ottobre 2013
- Creato: 07 Ottobre 2013
Strane figure nascono talvolta al momento del sonno e scompaiono.
Se apro gli occhi compaiono fosforescenti fioriture e
Appassiscono e rinascono come carnosi fuochi d’artificio.
(Robert Desnos)
C’è chi sogna il proprio esame di maturità, solitamente come incubo lovecraftiano, chi di precipitare nel vuoto; io ho l’abitudine di sognare Federico Fellini, e questo sin dall’anno della sua morte. Col mio Maestro (così lo chiamo nella mia vita onirica) abbiamo raccolto pioppini dopo una tempesta, siamo stati a vedere Inception, s’è mangiato al Gambero Rosso senza il Gatto e la Volpe… Una volta eravamo davanti alla facciata della sontuosa cattedrale gotica costruita per l’incipit del G. Mastorna; sedevamo dinanzi a quel bidimensionale titano di cartapesta; all’improvviso Fellini faceva un gesto con la mano, come per acchiappare qualcosa nel vuoto.
Mi porgeva il pugno ben chiuso dicendomi: “Cosa ho preso?”; “Niente…”, replicavo. “Lo dici te”, rispondeva il Maestro con un accenno di sorriso… Ora però già so che la prossima volta in cui Fellini mi comparirà in sogno, vedrò il Maestro riminese piangere sincere lacrime. L’amico Ettore Scola gli ha fatto un regalo bello, commovente, orgogliosamente imperfetto, come i primi bozzetti mostrati all’eroico Vito De Bellis, il direttore del “Marc’Aurelio”, ma indubbiamente vergato con la piuma d’oca di un Poeta. E la Critica, in particolar modo la “Web-Critica” ha sentito il dovere di dissezionarlo sul tavolo operatorio del Recensore.
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