Tra arte e cinema: appuntamenti al Beltrade
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- Scritto da Michele Chighizola
- Pubblicato: 01 Aprile 2014
- Creato: 01 Aprile 2014
Da mercoledì 2 a sabato 5 aprile 2014 si alza il sipario sulla quarta edizione di Tra Arte e Cinema, rassegna di film sull’arte contemporanea nata nel 2011 dalla collaborazione tra l’Accademia di Belle Arti di Brera e Lo schermo dell’arte Film Festival. La rassegna, che quest’anno avrà luogo presso il Cinema Beltrade, riunisce 17 pellicole cinematografiche, tra cui veri e propri film di artisti che hanno scelto il cinema come mezzo di espressione e documentari che seguono gli artisti durante la preparazione e la lavorazione delle opere. La quattro giorni di cinema e arte, realizzata con il patrocinio del Comune di Milano, rappresenta una selezione studiata delle opere presentate nel novembre scorso alla VI edizione de Lo Schermo dell’Arte Film Festival, rassegna nata nel 2009 a Firenze e che ogni anno presenta film d’artista, documentari sull’arte contemporanea e incontri con gli autori.
Alzare l’asticella
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- Scritto da Andrea Chimento
- Pubblicato: 01 Aprile 2014
- Creato: 01 Aprile 2014
Sono ormai più di due anni che sono nati i-FilmsOnline ed è arrivato il momento di presentare una nuova sezione, gli “editoriali”, un appuntamento (non solo mensile) che verterà su temi d’attualità cinematografica di ogni tipo, anche a richiesta dei lettori se saranno interessati e vorranno suggerirne. Il fine è quello di coinvolgere gli appassionati e di suscitare discussioni, polemiche, interessi che vadano oltre ai commenti legati a un semplice giudizio di un film o di una classifica.
Insomma, in attesa di vostri commenti e suggerimenti, con fatica e determinazione, proveremo anche noi ad alzare l’asticella giocando a fare la rivista specializzata.
Fatta la dovuta introduzione, in attesa di contributi più specifici, in qualche modo bisogna incominciare.
Si potrebbe comodamente parlare di Nymphomaniac, anticipando (o, visto che ormai quasi tutti sono già riusciti a vederlo, posticipando) le discussioni che da sempre ruotano attorno al nome di Lars von Trier e che non mancheranno di certo in seno al suo prossimo lavoro.
Forse però è più interessante guardarsi indietro, poiché questo (tentativo di) editoriale nasce al termine di uno dei mesi più scarsi, cinematograficamente parlando, degli ultimi anni.
In mezzo ai tanti titoli carenti usciti in marzo (salvo per Ida e pochissimi altri), a svettare è stato L’impostore di Bart Layton, presentato al Sundance 2012 e finalmente arrivato nelle sale italiane.
Un documentario? Sì, nell’accezione più ampia e (post-post) moderna possibile.
Layton è partito innanzitutto da una storia (vera) particolarmente affascinante e ormai del tutto nota. Ha intervistato i protagonisti (doc?) e ha ricostruito (fiction?) le parole (reali o fittizie?) dell’impostore con degli attori.
Tra verità e menzogna (già, proprio come il sottotitolo di F come falso di Orson Welles), il regista ha costruito uno dei thriller più angoscianti degli ultimi anni, capace di tenere incollati allo schermo fino al termine dei titoli di coda.
È certo che vedendo L’impostore si assiste a una struttura drammaturgica che, se non nuova, è quantomeno originale e coinvolgente: non è però un caso isolato.
I CORPI ESTRANEI di Mirko Locatelli (2013)
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- Scritto da Davide Stanzione
- Pubblicato: 01 Aprile 2014
- Creato: 01 Aprile 2014
Antonio arriva a Milano dall’Umbria, spinto dalla speranza di curare il figlioletto Pietro, affetto da un tumore al cervello. L’adolescente Jaber nel capoluogo milanese invece ci vive, in fuga da un’Africa invischiata in delle rivolte che non lasciano sicurezza, che brulicano di una libertà sognata ma allo stesso tempo spalancano miriadi di dubbi su ciò che ne sarà di un intero continente e fetta di mondo. Anche lui bazzica nello stesso ospedale in cui si trova Antonio, per stare accanto a un amico malato. Una vicinanza simile alla spartizione del territorio tra due animali, la loro, tra diffidenza e sospetti, tra la tensione verso l’utopia di un futuro migliore e la cruda realtà sociale di un’intolleranza che continua a invadere ogni angolo, ogni centimetro di spazio condiviso.
Quello di Mirko Locatelli è un cinema che muove dall’assenza di una prospettiva solare, dalla menomazione come handicap profondo, da uno sguardo estraneo all’ottimismo a buon mercato. Inevitabilmente disabile, incapace di non farsi pervadere dalla foschia color nero pece che s’insinua nel vissuto quotidiano e lo contamina subdolamente. Eppure, non c’è compiacimento, non c’è piagnisteo gratuito, non c’è un gioco di ombre consapevole sugli affanni del contemporaneo, teso a generalizzare il particolare per cavarne appiccicaticce riflessioni sull’universale. L’obiettivo nitido cui il film guarda e che riesce anche a portare a casa con discreta solidità è un dramma sincero e non manipolatorio nonostante le vette di cupezza, che sa procedere con la discrezione pudica e sfumata di un’affezione partecipe, pronta a deporre il bisturi dello spaccato disperante e disperato di cui nessuno sembra sentire (più) alcun bisogno.
Si alza il sipario sul Bari International Film Festival 2014. In apertura NOAH di Darren Aronofsky
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- Scritto da Stefano Lorusso
- Pubblicato: 31 Marzo 2014
- Creato: 31 Marzo 2014
Si svolgerà a Bari, dal 5 al 12 Aprile, la quinta edizione del Bari International Film Festival, appuntamento ormai consueto per il pubblico pugliese all’inizio della primavera. Anche quest’anno diretto da Felice Laudadio ed Ettore Scola, il BiFest propone un programma denso e variegato. Nel capoluogo pugliese, fra concorso e fuori concorso, comprese repliche e retrospettive, verranno proiettati in totale 141 lungometraggi, 44 cortometraggi e 40 documentari. A suscitare la maggiore curiosità saranno le 8 anteprime internazionali inserite nella storica cornice di un ritrovato teatro Petruzzelli. Tra queste l’atteso film di apertura della rassegna, il già controverso Noah di Darren Aronofsky, rilettura del testo biblico firmata dal regista del Cigno Nero e di Requiem for a dream, interpretata da Russel Crowe. Tra le altre anteprime spiccano The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, The invisible woman di Ralph Fiennes e Fading Jigolo di John Turturro.
I (pre) giudizi di aprile 2014
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- Scritto da Redazione
- Pubblicato: 29 Marzo 2014
- Creato: 29 Marzo 2014
Dopo il calendario del mese, oggi è il turno dei nostri pregiudizi: ogni membro della redazione segnala due titoli in uscita nel mese, uno su cui si sente di mettere la mano sul fuoco per un esito positivo (segnalato come "Per me è sì") e l'altro su cui invece ripone pochissime o nessuna speranza ("Per me è no"). Naturalmente sono (quasi sempre) film che non abbiamo ancora visto, si tratta solo di sensazioni in attesa di conferme.
Come sempre, vi invitiamo a giocare con noi (valutando tutte le uscite mensili) facendoci sapere cosa ne pensate e quali sono le vostre scelte. D'altronde... si tratta soltanto di pregiudizi.
Ecco le scelte di ognuno di noi:
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